La fotografia era ancora privilegio di pochi appassionati, ma dietro l’obbiettivo c’era sempre un cervello che valutava il valore e l’interesse del soggetto, e decideva la distanza, la luce, l’inquadratura. Oggi c’è il digitale. Grande invenzione della scienza e della tecnica, un vero miracolo! In mezzo centimetro centinaia di foto. Non c’è più bisogno di preoccuparsi e di pensare, la macchina fa tutto. È la globalizzazione della fotografia. Tutti fotografano tutto. Ogni giorno milioni di foto, ma dietro l’obbiettivo c’è soltanto una mano nervosa che fa continuamente “clic”. Cosa sarà in futuro questa fotografia… ?
Cento anni fa si metteva il rullino nella macchina fotografica, si girava a mano e attraverso lo spioncino rosso si guardava il numero per non sovrapporre l’immagine. Poi si aspettava un bel sole e si scattava. Forse qualche buona foto di quell’epoca è ancora rimasta. Verso il 1930 la grande rivoluzione con l’arrivo della Leica con pellicola da 35mm tutto era facilitato. La macchina meno ingombrante, più rapida, la pellicola più incisiva.
A noi della vecchia guardia forse non interessa più e pensiamo soltanto alla fotografia finale che nessuno ha mai visto o descritto.
Poggio, Cavallino, Settembre 2010
BIOGRAFIA
1907 Nasce a Torino.
1916 Scatta le prime fotografie con una Vest Pocket Kodak 4×6 cm regalatagli dal padre.
1929 Si laurea in Chimica all’ Università di Torino.
1930 E’ ufficiale di complemento di artiglieria.
1933 Lascia Torino e si stabilisce in Maremma nella campagna di San Donato. E’ tra i direttori della Società Aziende Agricole Maremmane e si occupa delle bonifiche e della costruzione della diga di Poggio Perotto.
1936 Partecipa a numerose mostre di fotoclub in Europa e negli Stati Uniti. Sue fotografie vengono pubblicate su The American Annual of Photography, Boston, nel 1936, 1938 e 1939.
1938 Gira un documentario in pellicola 16 mm sulle bonifiche ed espone una serie di fotogra- fie al Club Alpino Italiano di Torino.
1939 Si sposa con Pupa Barabesi da cui avrà una figlia.
1948 Si trasferisce con la famiglia in Sud Africa a Paarl, nei pressi di Città del Capo per dedicarsi all’agricoltura. Pianta 20.000 olivi e importa un frantoio dall’Italia. Continua a fotografare i luoghi e le persone che incontra nel lavoro e nei numerosi viaggi.
1975 Torna in Maremma e si stabilisce con la moglie a Poggio Cavallino nei pressi di Grosseto dove continua a occuparsi di olivicultura.
1993 Espone una selezione della sue fotografie presso la fattoria di Lattaia, Grosseto.
1996 Al Capalbio Film Festival viene presentato il documentario su Felice Andreis “Il tempo delle bonifiche, la Maremma. il Barone, l’Africa”, realizzato da Edo Galli.
1998 Espone a Città del Capo una serie di foto sugli insediamenti del Distric Six.
2001 Partecipa alla mostra “L’Invenzione della Maremma” organizzata dal comune di Grosseto.
2002 Espone nella tenuta presidenziale di Castelporziano (Roma).
2003 L’Archivio delle Tradizioni Popolari della Maremma pubblica “Felice Andreis, le fotografie della Maremma 1930-1939”, con l’introduzione di Piero Citati.
2005 Espone una raccolta di fotografie e viene proiettato il suo documentario sulle bonifiche maremmane nell’ambito della rassegna “Arte in Maremma nel primo Novecento”, a cura di Enrico Crispolti, Anna Mazzanti, Luca Quattrocchi, Giovanna Ginex.
2006 Lo stesso documentario viene inserito nella Mediateca Digitale della Maremma in un dvd curato dallo storico del cinema Leonardo Moggi e dal regista Francesco Falaschi.
2008 Claudio Longobardi presenta la tesi di laurea “Felice Andreis, il Barone fotografo”, Università degli Studi di Siena, Facoltà di Lettere e Filosofia.
2010 Il Corriere della Sera, nel supplemento Io Donna, gli dedica l’articolo: 15.000 foto nel cassetto. Il suo archivio è dichiarato di interesse storico dal Ministero dei Beni Culturali.
2012 Nasce l’Associazione Culturale Artistica Felice Andreis con l’intento di salvaguardare e valorizzare l’archivio fotografico. Viene pubblicato il volume Un uomo che guarda, Felice Andreis, fotografie dal 1926 al 1952 a cura di Carlo Bonazza, Photoedizioni, Grosseto. Presentazione del libro a Roma, 29 novembre 2012; partecipano Marco Delogu, Carmine Sorrentino, Pepita Andreis. Presentazione a Grosseto, 14 dicembre 2012, Museo di Storia Naturale della Maremma Grosseto alla presenza dell’autore.
2013 Presentazione del libro “Un uomo che guarda” e mostra fotografica. 25 marzo 2013 Palazzo Isimbardi, Milano. Presentano il Presidente della Provincia di Milano, on. Guido Podestà e il Direttore del Museo di Fotografia Contemporanea, Roberta Valtorta. Presentazione del libro e proiezione anche all’Accademia dei Georgofili, Firenze e Partecipazione a MIA Fair 8-12 Maggio 2013, Superstudio, Milano.
2014 Mostre personali al Castello di Capalbio, (Grosseto) e alla galleria Meliga di Torino
2015 Il 7 marzo Felice Andreis muore nella sua casa di Giuncarico, all’ età di quasi 108 anni, due mesi dopo la morte della moglie Pupa Barabesi
2016 Personale alla This is Art Gallery, 390a King’s Road, London.
2018 Personale Galleria La Pigna, Roma
2019 Partecipazione a collettiva “L’infinito di Leopardi”, Torre Truglia, Sperlonga, LT